Pensioni lavoro gravoso mansioni usurante due categorie distinte

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Il lavoro gravoso e le mansioni usuranti sono due categorie ben distinte, quindi bisogna fare molta attenzione per quanto riguarda il tema previdenziale e i benefici sia per una che per l’altra categoria, per il lavoro gravoso si avrà la possibilità di accedere alla pensione anticipata mentre per chi è addetto alle mansioni usuranti potrà usufruire, a determinate condizioni, dell’Ape Social.

Si legga l’articolo scritto da Valerio Damiani, in Pensioni Oggi, ove spiega chiaramente le due situazioni ben distinte: ‘Prima di tutto parliamo del lavoro usurante. Le categorie dei beneficiati nel 2017 restano quelle individuate dall’articolo 1, del Dlgs 67/2011: lavoratori addetti alla linea di catena; lavori svolti in galleria, cava o miniera; i lavori ad alte temperature; i lavori in cassoni ad aria compressa; le attività per l’ asportazione dell’ amianto; le attività di lavorazione del vetro cavo; i lavori nella catena di montaggio; lavori svolti dai palombari; lavori espletati in spazi ristretti; lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l’anno; i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. Questi lavoratori nel 2017 potranno andare in pensione con il sistema delle quote (61 anni e 7 mesi di età unitamente a 36 anni di contributi o con 62 anni e 7 mesi e 35 di contributi, contano anche le frazioni di anno). E senza, beneficio considerevole, più attendere 12 o 18 mesi dal perfezionamento dei suddetti requisiti. I lavoratori dovranno dimostrare, inoltre, di aver svolto le suddette attività o per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa (ma viene meno, dal 2017, il paletto secondo il quale l’attività lavorativa usurante dovesse essere svolta anche nell’ultimo anno di lavoro) oppure, in alternativa, per almeno la metà della vita lavorativa complessiva. 

Lavori Gravosi
Discorso diverso per i lavoratori gravosi. Costoro potranno contare su un beneficio previdenziale minore. Dal 1° maggio 2017, se in possesso di 63 anni di età e 36 di contributi, potranno accedere all’APE sociale, cioè ad un sussidio di accompagnamento alla pensione erogato dallo Stato il cui valore è rapportato alla pensione maturata al momento della richiesta della prestazione entro comunque un massimo di 1.500 euro lordi mensili. Per dodici mesi l’anno. Gli addetti alle mansioni gravosi sono i lavoratori dipendenti di cui alle 11 professioni indicate all’allegato C ed E annesso alla legge di bilancio che svolgono, al momento del pensionamento, daalmeno sei anni in via continuativa attività lavorative per le quali è richiesto “un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo”. La determinazione delle caratteristiche specifiche delle attività lavorative sarà, comunque, demandata ad un decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri atteso entro marzo 2017.

Gli allegati citati includono tra le professioni gravose in particolare: 1) gli Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; 2) i conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; 3) conciatori di pelli e pellicce; 4) conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; 5) conduttori di mezzi pesanti e camion; 6) professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; 7) gli addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; 8) gli insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido; 9) il personale non qualificato addetto a servizi di pulizia; 10) i facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati; 11) gli operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori rifiuti. L’APE sociale, a differenza della normativa in materia di lavoro usurante, sarà in forma sperimentale: durerà sino al 31 dicembre 2018 anche se poi potrà essere prorogata sulla base delle risultanze della sperimentazione. In sostanza il lavoro gravoso potrà contare su un reddito ponte, pagato dallo stato, sino al raggiungimento della pensione vera e propria che resterà agganciata all’età Fornero (66 anni e 7 mesi; 65 anni e 7 mesi le donne dipendenti del settore privato nel 2017).

Lavoro Precoce
Entrambe le normative hanno tuttavia un punto di contatto. Qualora le predette attività, sia gravose che usuranti, siano svolte da soggetti che abbiano svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età (lavoratori precoci) costoro potranno sfruttare, dal 1° maggio 2017, se più favorevole rispetto a quanto appena detto,l’uscita a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Da notare, infine, che tutte queste forme di pensionamento (usuranti, ape sociale e quota 41), inoltre, sono riconosciute entro un determinato vincolo di risorse annue. Qualora le domande pervenute siano superiori alle risorse stanziate i lavoratori potrebbero incorrere in un differimento della decorrenza degli indicati strumenti.’

TABELLA RIASSUNTIVA

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Fonte: PensioniOggi

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